Lo ascoltai suonare per lunghi istanti, quasi rapita da quella musica melodiosa e malinconica.
Probabilmente sarei dovuta andare via, non era carino origliare, ma c'era qualcosa che mi tratteneva, qualcosa che non sapevo definire.
C'era una sorta di pace in quella musica, qualcosa capace di rendere tutto lontano a chi si fosse lasciato trasportare da quelle note.
Ma infine qualcosa la interruppe, riportandomi alla realtà.
Una voce, quella dell'altro cadetto: Palos.
Ora davvero sarebbe stato il caso di andarsene, pensai.
Eppure rimasi.
Sorrisi a quelle parole di Icarius.
Avevo fatto bene a non raggiungerlo, se non era contentissimo di vedere il suo amico, lo sarebbe stato ancor meno di vedere me, pensai con un sorriso amaro.
D'altronde, non si può piacere a tutti, e il mio ruolo mi imponeva di avere determinati atteggiamenti con i cadetti che potevano sembrare bruschi ma erano necessari.
Mi dissi che avrei atteso ancora pochi minuti, e poi me ne sarei andata, com'era da programma, verso i miei alloggi.
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