Quelle parole di Clio furono taglienti.
Come lame.
Ed infatti Goz apparve risentito.
Ma prima che il capitano potesse parlare, si udì la risata di Reddas.
“Le vostre provocazioni non mi toccano...” disse bevendo “... io sono un nobile prima ed un pilota poi.” Fissando la ragazza. “Non servono dunque le vostre sfide da strada per farmi tentennare. L'unica sfida che si farà fra noi due sarà quella di domattina all'alba. In volo. Quanto ai legionari, del loro onore poco mi interessa. Non mi curo della loro obbedienza. Un capo, su questo avete ragione, si misura con l'abilità, il carisma e la forza, non con i gradi. Quando i Valchiria torneranno, non saranno i miei gradi a parlare per me, ma gli aerei nemici che abbatterò.” Si alzò. “Buonanotte, capitano.” A Goz. “E a voi tutti.” Agli altri presenti. “Vado a letto, ho una sfida domattina. Forse.” Guardando Clio con indifferenza.
E lasciò il locale.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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