Quel duello era epico ed emozionante.
Non mi risparmiavo nemmeno un secondo, rischiando il tutto e per tutto, portandomi oltre il limite, per spostarlo un po' più in là, come mi aveva insegnato a fare il mio maestro.
Poi quelle parole di Sbrizz.
"Bene, basta giocare adesso, abbiamo del lavoro da sbrigare..." commentai.
Che ci facevano dei valchiria lì? Era difficile che si avvicinassero tanto.
La cosa mi parve subito sospetta: e se Reddas fosse una spia?
Magari tutto quello era una messa in scena.
"Chiama rinforzi, Sbrizz, noi li terremo impegnati.. non è vero, Reddas?" via radio al pilota.
Ora avrebbe scoperto cos'era davvero la guerra, che non era una corsa sportiva.
Ma era ben altra cosa.
Lì, saper pilotare non bastava.
Lì, bisognava saper combattere.
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