Ero allenata ad ascoltare, o come avrebbe detto mia nonna, a origliare. Anche le spesse porte del palazzo non mi fermavano, non fermavano la mia curiosità e ora questa capacità tornava utile. Così riuscii a sentire ciò che Guisgard diceva all'impiegata delle poste. E ancora una volta mi chiesi se potevo fidarmi di quell'uomo. Certo forse parlava dell'aereo ma... No, ero sicura, ero io "l'affare da milioni di Taddei"
Attesi che finisse e solo allora mi avvicinai.
<<Capitano...>> lo chiamai indecisa su cosa fare dopo. Non era da me chiedere scusa ma sapevo quando era il momento di farlo.
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