Guisgard continuava a bere, quando gli si avvicinò Dacey.
“Quando non siete acida ed indifferente” disse lui fissandola “e quando non diventate manesca, beh, si, avete lo sguardo giusto per far innamorare qualcuno. Proprio come nelle favole.” Finendo poi il suo bicchiere. “Mi chiedo spesso, guardandovi, di dove siate originaria. Dai tratti, non so, ma mi sembrate di origine straniera. Ma, come detto, avete lo sguardo giusto.” Tornando a guardarla. “Gli occhi sono di un bellissimo ambrato, che spesso muta asseconda della luce. Al mattino i vostri occhi sono quasi trasparenti, alla sera invece diventano opachi, come a voler riflettere la luce della Luna e delle stelle. E questi vostri capelli così scuri...” accomodandole una ciocca ribelle sulla fronte “... mi ricordano un disegno che da ragazzo guardavo spesso... era un'illustrazione per il mio libro preferito, Il Conte di Montecristo... raffigurava la bellissima principessa Haydee...” quel gesto delicato portò le sue dita dai capelli a sfiorarle l'orecchio “... passavo ore ed ore a guardare quell'immagine...” sorrise “... mi sono sempre chiesto cosa avesse visto Dantes, il protagonista, negli occhi della principessa greca... forse quella giovinezza e quei mari che l'ingiusta prigionia gli avevano sottratto... forse la felicità e l'Amore di cui brama ogni uomo... e chissà, forse davvero la vera Haydee aveva il vostro aspetto.”