Don Tommaso sorrise a Gwen.
“Il vescovo, naturalmente.” Disse. “Lui mi ha incaricato di giungere qui, in sostituzione del vecchio cappellano andato in pensione per motivi di età. Certo, vi rivelerò, accettare non è stato semplice. Queste lande desertiche, la guerra, il contatto col mondo militare, insomma tutte cose lontanissime dalle mie abitudini, visto sono sempre stato un sacerdote di città. Ma come dicono i Santi Vangeli, Nostro Signore non Ha mai rifiutato nessuno che lo chiamasse a casa sua. E si vede che il mio arrivo qui è parte della Volontà di Dio.”
“Padre, cosa pensate di Canabias?” Chiese Fermer. “Uno stato apertamente anticlericale...”
“Beh, parlare di comprensione, rispetto, perdono ed Amore nel bel mezzo di una guerra è un po' un paradosso” rispose il chierico “ma io credo che i comunisti siano un po' come dei nostri fratelli confusi, addirittura malati. Crederli lontani da Dio è un errore, oltre che un grave peccato. Loro in realtà hanno molto più bisogno di essergli accanto. Il padre o la madre hanno sempre un occhio di riguardo per il figlio malato.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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