Guisgard ascoltò Dacey e poi sorrise.
Quel suo solito sorriso, tra l'irriverente e l'indifferente.
“Avete buon orecchio noto.” Disse annuendo. “Ebbene si, parlavo del nostro affare e dei soldi che potrebbe fruttare.” Cambiò espressione e divenne serio. “Ma naturalmente non ho fatto il nome della principessa Dacey. Non sarò un gentiluomo, ma neanche una canaglia. Non vendo la vita della gente e neanche la metto in pericolo. Né per un milione di Taddei e neanche per dieci. Contenta? O sospettate anche di me?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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