Discussione: Nei cieli di Evangelia
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Vecchio 01-12-2015, 23.36.20   #1658
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
L'abbraccio delle mie sorelle fu davvero liberatorio ed emozionante.
Sorrisi ad entrambe.
"Beh, ci vuole molto più di questo per uccidermi.." divertita "Ma ora bisogna festeggiare.." sorridendo "Vi do dieci minuti per prepararvi.." esitai "Facciamo un quarto d'ora, niente divise e niente Armand stasera, ci state?" facendo l'occhiolino alle due ragazze.
Erano rare le serate che passavamo fuori dal forte, ma ogni tanto ci volevano e quella, quella era la serata giusta.
"Fatevi belle, e iniziate a pensare a dove potremmo andare.." divertita.
Quello era il modo migliore per lasciarmi alle spalle il dolore, la morte, la battaglia: una serata spensierata.
Così, tornai nella mia stanza e mi preparai a mia volta.
Era il crepuscolo dunque la sera era ancora giovane.
Mi concessi un rapido bagno caldo, che lavò via il sangue, il sudore, la sabbia che sembrava non finire mai.
Cominciai a capire che ci sarebbe voluto ben più di un quarto d'ora, ma avevo giocato apposta al ribasso, conoscendoci.
Una volta pulita e profumata, con la gamba che lanciava qualche fitta di tanto in tanto, aprii il mio armadio e decisi che cosa mettermi.
Non aprivo molto spesso quell'anta, e restai sorpresa, o forse nemmeno più di tanto, di non ricordare affatto l'ultima volta che avevo osservato quei vestiti.
Non erano molti, ma non me ne servivano di più.
Ne scelsi uno nero, che avevo comprato anni prima per un compleanno speciale.
Era in raso, delicato e raffinato, con una scollatura a v abbastanza stretta da poter essere molto profonda senza risultare eccessiva sottolineata da un leggero ricamo, la schiena scoperta incorniciata dallo stesso ricamo in trasparenza, la gonna scendeva scivolata, decorata da alcune frange dello stesso colore del vestito.
Quell'abito riusciva a farmi sentire a mio agio, a farmi sentire me stessa, nonostante lo indossassi raramente, come gli altri.
Dopo una mezz'oretta ero pronta, e andai dalle ragazze.
"Pronte?" chiesi "Avete pensato dove andare?".
Di solito per le nostre serate andavamo al borgo, lasciandoci il forte alle spalle, prendevamo la macchina di Anty che adorava guidare, insisteva sempre per farlo, e io ed Estea la accontentavamo più che volentieri.
Ero sicura che anche quella sera avremmo trovato un locale che potesse fare al caso nostro.
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