La battaglia infuriava.
I Valchiria erano temibili, ma i caccia legionari erano guidati da piloti in gamba, molti dei quali fuori dal comune.
Clio abbatté da sola ben tre veicoli nemici, lo stesso numero di Reddas.
Kstor invece due, mentre Pintos e Sbrizz uno a testa.
Ma poi apparve il Valchiria con il teschio e la rosa come emblema.
A bordo, come sanno i lettori, vi era il sergente Viktoria, uno degli assi di Canabias.
E nel vedere l'aereo che aveva ucciso Geris, Kostor subito si lanciò verso di esso.
E Viktoria, naturalmente, raccolse la sfida.
Raffiche di mitraglia, virate, manovre al limite e velocità incredibili scandirono lo scontro.
Poi, con un pezzo di bravura, Kostor sibilò rapido alle spalle del bellissimi pilota di Canabias, agganciando col mirino il suo aereo.
“Sei mio, bastardo...” disse Kostor.
Ma la mitragliera si inceppò.
“Cosa?” Incredulo Kostor. “Cosa diavolo succede? Cos'ha la mia mitragliera?”
Quell'imprevisto fu fatale.
Viktoria virò rapidissima, ritrovandosi dietro il legionario.
Aprì il fuoco ed una scarica perforò la coda dell'aereo legionario, arrivando fino all'abitacolo e colpendo in pieno Kostor.
“Kostor!” Gridò Sbrizz.
“Al diavolo...” ansimando il legionario ferito “... se devo crepare... ti porterò con me all'Inferno...” e puntò in picchiata contro l'aereo con il teschio e la rosa.
Ma Voktoria non gli permise di avvicinarsi, trivellandolo di colpi.
E l'aereo di Kostor scoppiò in volò, davanti agli occhi di Clio e degli altri.