Il sibilo sempre più vicino ed angosciante.
Come un conto alla rovescia sul borgo e su tutti loro.
Fu un attimo e Dacey rivide tutti i tragici momenti di quella notte nella fredda cantina della steppa.
I soldati di Canabias.
Erano sempre loro.
Un plotone di esecuzione.
E sentì la voce di sua madre, come un fantasma dal passato.
Poi Guisgard strinse la sua mano e lei si destò da tutto ciò.
Lui corse allora al pianterreno, portandola con sé.
“Scendete anche voi al pianterreno...” disse il militare ad Altea, che era nel corridoio “... ci sono gli altri giù...”
Lui e Dacey, così, uscirono dalla locanda e videro le stradine vuote.
Evangelia appariva desolata.
E solo la sirena antiaerea, che suonava in modo ossessivo, sembrava animare il borgo ammutolito.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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