“Ragazza mia, sono un diacono, non certo un cardinale.” Disse a Dacey. “Quanto a voi, non ho motivo di farvi alcuna domanda. Purtroppo non saprei come sfruttarle, visto che sono stato a corte solo per un anno e la principessa era una neonata. Si, le somigliate abbastanza, ma sono certo che non siete la vera Dacey.”
“Come fate ad affermarlo con tanta certezza?” Chiese Levet.
“Milord...” il diacono al giovane “... di certo la bellezza di costei vi spinge a nutrire un certo ottimismo, ma vi assicuro che anche stavolta siamo di fronte ad una bugia.”
“Ritenete...” fece Fines “... ritenete che tre onesti uomini come noi possano ingannare la gran Baronessa?”
“Io non dico nulla.” Replicò il diacono. “Magari siete in buona fede.” Guardò Dacey. “E forse lo siete anche voi. Il mito dell'ultima dei reali di Animos ha spinto molti a credere che davvero la principessa potesse essere viva. Vi siete mai chiesta se infondo non siate pazza? Chi vi dice che non vi siate convinta di essere lei al punto da impazzire? Dopotutto un folle non sa mai di esserlo. La vera Dacey è morta, uccisa da un plotone di esecuzione. Non può essere sopravvissuta. E' impossibile.”
“Io invece nutro dubbi su ciò che affermate.” Mormorò Levet.
Altea nel frattempo aveva lasciato la taverna, uscendo per il borgo.
E mentre attraversava una stradina udì una voce a lei familiare.
Era quella di Agian.
L'uomo parlava in un vicoletto con altri due individui.
“Presto avremo notizie dalla base legionaria e potremo agire.” Lui agli altri. “Sono certo che il Gufo Nero è vivo.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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