Tutti furono sorpresi, tutti tranne il Diacono. Quel vecchio iniziava davvero ad irritarmi.
<< Procurarmelo e come? Con un segno del genere si nasce, mica me lo sono dipinto addosso>>
Levet cercò di attenuare l'ostinazione del vecchio ma invano.
<< Non poteva essere scritto da nessuna parte. Mia nonna non lo avrebbe mai permesso. Per lei questa mia voglia era una cosa da nascondere agli altri >> cercai di spiegargli ma questi era convinto che fossi una bugiarda.
Spiegare come ero fuggita. Non poteva volere questo. Avevo una risposta a tutto ma non a quel periodo. Era tutto buio, i miei ricordi erano interrotti.
Potevo solo dire quello e fu ciò che feci.
Parlai della cantina, dell'inganno della foto. Di come il mio fratellino fece notare che quei soldati erano senza però senza macchina fotografica. Di mia madre che aveva diviso i suoi gioielli tra me e Marian. Del rumore degli spari. Delle urla. Di come mi fossi ritrovata, senza sapere come a Nuova Camelot con un biglietto del treno .
La mia voce, più raccontavo e più si faceva debole, e infine rotta dal pianto.
<< Portatemi da mia zia, portatemi dalla Gran Baronessa... Lei capirà che sono io... Vi prego... Non ho più nessun altro...>>
Neanche più Guisgard. La voce nella mia mente insinuò quell'affermazione. Il capitano mancava ormai da tempo da quando la battaglia era terminata e iniziavo a temere il peggio per lui.
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It is saying that if you really desire something from the heart ... then the whole universe will work towards getting you that
Dacey "Karishma" Starklan
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