Dacey e Levet entrarono nella taverna.
“Oh, eccovi finalmente.” Disse Leones, lieto di rivederli. “Ma certo che potete. Prego, ci sono due posti liberi.” Invitandoli a sedersi.
Guisgard invece lanciò solo un fugace sguardo ai due, preso com'era a finire il suo bicchiere di vino.
“Allora, baronetto, vi piace Evangelia?” Fines.
“Si, molto.” Annuì Levet. “Naturalmente il merito è della compagnia di milady.” Indicando Dacey.
“Ottimo.” Compiaciuto Leones. “Taverniere, prego. Da mangiare.” Ordinò poi.
“Volevo dirvi” fece Levet “che milady ed io riteniamo che andare quanto prima a Città di Capomazda sia la cosa migliore. Prima la Gran Baronessa vedrà lady Dacey, meglio sarà. Per questo abbiamo deciso di partire quanto prima. Col primo treno in arrivo. Naturalmente voi tutti verrete con noi.”
“Perfetto.” Commentò Fines.
“Sentito, capitano?” Leones a Guisgard. “Partiremo presto.”
“Bene...” il militare posando il suo bicchiere vuoto sul tavolo “... sono d'accordo. E' inutile per voi perdere tempo. Vi auguro di riuscire in tutto.” Alzandosi.
“Dove andate?” Fissandolo Poeh.
“Il mio compito è finito.” Rispose il militare. “Ora tocca a voi, con la diplomazia e tutto il resto. Vi auguro buon viaggio. Città di Capomazda è un posto che merita.” Ed uscì dalla taverna.
“Ma... come?” Stupito Poeh. “Ci lascia proprio ora? Così?”
“Mah...” perplesso Leones.
“Forse ha ragione lui...” disse Levet “... al cospetto della Gran Baronessa non credo che lui possa essere utile alla nostra causa.”
In quel momento il taverniere portò cibo e vino a tavola.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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