Lo osservai mentre spostava il masso.
Avevo sentito il mio cuore accelerare, anche se non sapevo bene perché.
Forse era per l'aereo, sì, mi dissi, dev'essere per quello.
Poi qualcosa di viscido mi si attorcigliò al braccio.
Lo guardai disgustata e serrai gli occhi nel sentire il dolore del morso.
Maledizione, anche quello ci voleva.
Magari era pure velenoso.
"Maledizione..." imprecai.
Forse sarebbe stata la mia rovina, ma non potevo fare altrimenti.
Dovevo pensare a salvarmi la pelle.
Lasciai cadere la pistola e la calpestai, in modo che Guisgard non potesse usarla contro di me.
Tanto ne avevo un'altra.
Con movimenti molto lenti alzai una gamba, in modo da poter arrivare agilmente allo stivale, e sfilare il pugnale che vi era nascosto.
Così, in un movimento rapido e preciso, tagliai la testa al serpente, senza preoccuparmi che avrei potuto tagliarmi io stessa.
Tanto se era velenoso mi aveva già morso, quindi c'era poco da fare.
Ci mancava solo di crepare così, morsa da un serpente in mezzo al deserto.
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