Stavo dormendo profondamente quando un rumore alla porta mi svegliò di soprassalto...era il taverniere che annunciava la cena era pronta.
Mi stropicciai gli occhi...un attimo di perplessità..eppure mi sembrava di aver già cenato..il tempo ad Evangelia volava e risi di quel pensiero.
"Grazie" dissi dal letto alzandomi e stiracchiandomi "arrivo subito..ah, mi raccomando, niente acqua..un bel bianco fresco e frizzante" proprio come quello rinomato di Cherval..e non volevo nemmeno incappare nel Diluvio Universale, pensai sorridendo a quella frase di Guisgard che sembrava non essere ancora arrivato, ma io non potevo rimanere qui ad aspettarlo per l' eternità nonostante il suo ordine.
Mi alzai e mi misi addosso qualcosa di comodo, un maglioncino, un paio di pantaloni e stivali, mi raccolsi i capelli e mi truccai visto il pallore già caratteristico ma accentuato dal sonno.
Scesi nella sala della locanda e vidi, nuovamente, seduti Diana con i tre borghesi. Diana mangiava dei dolcetti ma la trovai un pò scossa...il nobile non c'era..forse era il suo promesso sposo e quindi mi sedetti a un tavolo vicino, nell' evenienza egli tornasse e magari volessero stare soli a mangiare.
Mi sedetti, presi il giornale mentre aspettavo la cena ma non mi pronunciai su Guisgard.