A quelle parole di Altea tutti la fissavano stupiti.
"Andare da sola è pericoloso..." disse Leones "... uscire da qui e camminare per il borgo potrebbe essere rischioso... siete davvero decisa ad andare?"
"Se volete vi farò uscire, madama, ma non chiedetemi ti accompagnarvi. Ho una famiglia e non voglio morire sotto le bombe." Il taverniere.
Intanto Levet era accanto a Dacey.
La cantina era diventata silenziosa, come se il tempo si fosse fermato.
Tutti loro furono fatti mettere contro la parete umida.
Quel silenzio era diventato insopportabile, rotto solo dai caricatori dei fucili dei soldati.
L'ordine e poi il rumore degli spari.
E di nuovo quel silenzio angosciante.
Il fumo dei fucili.
Solo questo vedeva Dacey stesa a terra, fissando il soffitto.
Il suo cuore batteva ancora.
Era però immobile.
E sentiva i gioielli che sua madre aveva nascosto nel suo vestito divenuti caldi e pesanti.
Quel ricordo, tornato come dal nulla, da un passato dimenticato.
E la voce di Levet la destò.
"Si, immagino che le cantine vi riportino alla mente tristi ricordi, milady..." il baronetto a Dacey.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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