Guisgard prese un foglio bianco e cominciò a fare schizzi di un'ipotetica base militare.
“L'unica nostra possibilità” disse a Clio, a Gaynor e a Goz “è quella di intrufolarci nella base e cercare di farla saltare.”
“Tu sei matto...” Tesua.
“Forse” replicò Guisgard “ma chi pensa di poter abbattere quel bombardiere è più matto di me. L'ho visto e posso assicurarvi che non verrebbe giù neanche se piovessero meteoriti. L'unico modo di annientarlo è impedire alla torre di controllo della base di guidarlo, indicandogli la rotta. Se riuscissimo, il bombardiere non avrebbe più indicazioni circa quota e coordinate ed allora sarebbe facile farlo schiantare in qualche gola rocciosa.”
“E come?” Fissandolo Goz.
“Usando la Freccia d'Argento come esca.” Rispose il militare. “E' abbastanza veloce da riuscirci.” Si voltò verso Clio e Gaynor. “Ammesso che le nostre pilotesse qui siano abili allo stesso modo in cui sono belle.”
“Ma chi è tanto folle da entrare nella base?” Mormorò Goz.
“Sono un cavaliere” fece Guisgard “e potrei tentare, facendo si che le nostre due dame qui eseguano poi il volo della morte con la Freccia d'Argento.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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