Il bombardiere era immenso, capace di farmi sentire piccola nonostante avessi tra le mani il migliore aereo mai progettato.
Ma era una situazione a cui ero abituata, considerando l'inferiorità tecnica dei nostri caccia nei confronti dei Valchiria.
Dunque nessun problema, semmai, uno stimolo in più.
Se mai ci fosse bisogno di accendere ancora di più il mio sangue in quel frangente.
Dal bombardiere uscì un aereo che ben conoscevo.
"Allora non sei morto, cane..." imprecai tra i denti "Stavolta non avrai scampo..".
Lo osservai, lo scrutai per un lungo istante.
Ricordavo le sue mosse, e lui non poteva ricordare le mie dato che non aveva idea che fossi lo stesso pilota che aveva affrontato il giorno prima.
"Pronta?" chiesi al mio copilota "Apriamo le danze...".
Così facendo, ingaggiai battaglia con quell'aereo.
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