Pilotare e combattere prendeva ogni fibra del mio essere.
Diventare un tutt'uno con l'aereo, con la velocità, con i colpi, le manovre.
E lasciai che la sensazione che adoravo mi avvolgesse, lasciai che il mio corpo si beasse di quella scarica di adrenalina, di quell'eccitazione lucida e precisa come solo la battaglia sapeva essere.
Lo scontro era difficile, ma gli avevo tenuto testa con un caccia, contro il Novalis non aveva scampo.
Così, continuai, attirandolo con una finta, per poi riuscire finire dietro di lui per intrappolarlo nel mirino dello straordinario Novalis.
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