Cercai che la festa insieme ai miei ragazzi allontanasse quell'inquietudine.
Chissà, forse era solo un'illusione.
Mi scrollai di dosso quella strana sensazione, lasciando che scemasse come l'adrenalina della battaglia.
Forse non era destino.
Avevo fatto quella scelta tanti anni prima, avevo scelto di combattere, avevo scelto il soldato e represso la donna.
Illudendomi, erroneamente, che esistesse l'uomo capace di vedere al di là della divisa.
Evidentemente mi sbagliavo.
L'arrivo di un aereo mi destò dai miei pensieri.
Come una conferma alle mie parole.
Ora quella scelta andava consacrata.
Guardai i miei soldati, che mi guardavano con orgoglio.
Scorsi il sorriso di Estea, quello di Anty, di Elas e Dimos e tutti gli altri.
Arrivò anche Gaynor che si apprestava a partire, e la abbracciai.
"Non ce l'avrei mai fatta senza di te.." sorrisi "Alla faccia di Reddas.." ridendo "Buona fortuna..".
Presi un profondo respiro e mi guardai intorno, il forte, le divise, gli aerei, casa mia.
Sorrisi, era quello il mio posto.
A qualunque prezzo.
"Sarebbe un onore, colonnello.." dissi, con un solenne cenno del capo.
|