Taddeo XV, conosciuto con l'epiteto di Cattolico, governò su Capomazda ed è ancora oggi uno dei duchi che più di altri ha influenzato le tradizioni ed il folclore Afragolignonese.
Di forte personalità, grande carisma e Fede incrollabile, salì sul seggio ducale giovanissimo, in un periodo di grande instabilità politica, sociale ed economica.
I monarchi Afragolignonesi cercavano di piegare l'autonomia dei vari duchi, tentando di assoggettarne il potere.
Taddeo allora, invece di opporsi con cieca furia bellicosa come gli altri duchi, avanzò a sorpresa diritti sulla corona del regno, essendo discendente diretto di Ardea il Conquistatore (ossia il duca che nominato successore da suo zio, re di Afragolignone, marciò attraverso il passo di Saggesia fino alla capitale per poi conquistarla, nominarsi re ed unire la corona di Capomazda a quella del regno).
Col popolo in rivolta che proclamava Taddeo re, in quanto discendente del Conquistatore, Memmone il Grigio, allora monarca in carica, decide di scendere a compromessi con l'ambizioso Taddeide, nominandolo Campione del Regno e signore delle terre di Sygma, sebbene queste ultime non ancora riconquistate dalle armate Capomazdesi.
In un colpo solo Taddeo vide così nominarsi degno erede di due grandissimi condottieri Taddeidi del passato, Ardeliano il Grande e lo stesso Ardea il Conquistatore.
Ciò che artisti di ogni tempo hanno immortalato nelle raffigurazione di Taddeo XV è il suo straordinario coraggio, al punto da essere chiamato dal popolo con un secondo epiteto e cioè Cuor di Dragone.
E un'antica leggenda, forse frutto della propaganda ducale, narra appunto di come sia nato tale soprannome.
Si narra infatti che una piccola cittadina ai limiti dei confini ducali fosse tenuta in scacco da un terrificante drago.
Taddeo propose allora ai messi inviati per chiuderne l'intervento l'abbandono da parte della città della fede Protestante e di un'immediata conversione al Cattolicesimo.
Solo a queste condizioni lui sarebbe intervenuto.
I cittadini accettarono di convertirsi ed il Taddeide raggiunse la città con i suoi cavalieri.
Ma affrontò da solo il feroce drago.
Una volta giunto al suo cospetto, il mostruoso rettile propose una sfida al cattolicissimo duca.
Riguardava la risoluzione di un arcano ed il vincitore si sarebbe sfamato col cuore del suo avversario sconfitto.
Taddeo accettò ed il drago recitò l'enigma:
“Il tarso mi si è così spezzato
dopo essere stato disarcionato.
La luce del Sole mi ha accecato
e così sono stato del tutto folgorato.”
Taddeo risolse l'arcano e come pattuito mangiò il cuore del drago dopo averlo estratto ancora pulsante dalle sue infuocate fauci.
Celebri ritratti raffigurano così il grande duca nell'atto di strappare il cuore al drago.
E voi, dame e cavalieri di Camelot, siete in grado di risolvere l'arcano di oggi?