Udii il nobile bussare alla porta, mi alzai dal letto, non avevo dormito nulla.
Aprii la porta asciugandomi le lacrime di rabbia.."Avete recato offesa alla mia famiglia e a coloro che hanno servito e a coloro che servirò in nome dei miei genitori..giustizia deve essere fatta per come li hanno uccisi, vi darò altra possibilità e la prossima volta ve ne andrete veramente...si Frate Roberto..e rammentate se non porto i soldi vorranno..il mio corpo..se per voi è giusto..e sono convinta a loro i soldi non basteranno mai perchè vogliono abusare di me, aspettatemi giù".
Chiusi la porta, mi spogliai e misi il vestito, spazzolai i miei lunghi capelli, indossai il mantello, presi della essenza di lavanda e rosa e la poggiai con le dita nel diafano collo...i conti si dovevano regolare..o ci avrebbe pensato il buon Frate o avrei dovuto lavorare sodo.
Scesi e senza dire nulla gli feci cenno di seguirmi, presi Cruz e salii in groppa, sistemai la spada e prendemmo la strada del bosco per andare da frate Roberto.