Ferico rise compiaciuto a quelle parole di Dacey.
“Come abbiamo sempre pensato” disse divertito “voi vi intendete non poco di cavalli e cavalieri, milady. In effetti troviamo che questa degna cavalcatura si addica al signore di Monsperon.”
Ma per tutta risposta il cavallo accennò a voler scalciare e Ferico fu sul punto di cadere.
“Stupido cavallo...” il barone tenendosi goffamente alle redini “... altro che Bucefalo... sei poco più di un ronzino...”
“Lo domerete, milord.” Fece Jean, per poi guardare Dacey.
“Ah, se si potessero domare gli uomini come si fa con i cavalli...” seccato Ferico.
“A cosa vi riferite, milord?” Fissandolo Jean.
“A quei traditori, a chi altri!” Esclamò indispettito il barone. “Soprattutto a quel cane di Guisgard! Potessimo abbatterlo come si fa con i cavalli zoppi!”
“Io forse potrei avere una soluzione...” mormorò Jean “... forse un modo per liberare Monsperon e Sygma da simile feccia, milord...”
“Ebbene, parlate!” Impaziente Ferico. “Fatelo e sarete ricoperto d'oro!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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