Discussione: La Freccia Gigliata
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Vecchio 01-02-2016, 18.35.00   #990
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Le porte della sala si aprirono ed entrarono alcuni individui, abbigliati alla maniera dei Normanni del Sud.
Davanti al gruppo vi era una donna anziana ed un giovane uomo.
Il loro ingresso fu preceduto da poche cerimonie ed avanzavano con rispetto ed una velata esitazione.
“Salute a voi, nobile signore.” Disse la donna al barone. “Ed a tutti voi, miei signori.” Rivolta poi a Dacey, a Jean e a Fagas. “Giungiamo da Fidelis, patria in cui vivono pacificamente Cristiani, Ebrei e Musulmani. Io sono Dauna e questi è mio figlio Svevos. Siamo pellegrini giunti per pregare nei luoghi della devozione di Santa Caterina e di San Bernardino, custodi e patroni di queste nobili terre.”
“Siete dunque pellegrini.” Fece Ferico.
“Si, milord.” Annuì Svevos.
“Però voi siete abbigliato come un cavaliere.” Ferico all'uomo.
“Perchè lo sono, milord.” Annuì l'altro. “Chi è più pellegrino di un cavaliere? Non è forse un cavaliere il Primo Angelo del Signore?”
“Sappiamo” la donna “che la legge ci impone di chiedere a voi il permesso per raggiungere i luoghi della nostra devozione, milord.”
“Si.” Annuì Ferico. “Solo dietro il pagamento di un tributo vi sarà permesso di raggiungere i luoghi di cui dite.” Sorrise e guardò per un attimo Dacey. “Sapete” rivolto di nuovo ai due pellegrini “che questa bella dama è in realtà una berbera infedele? E dunque voi conoscete tale razza, dato che nei luoghi in cui dimorate molti ne soggiornano.”
“Si, milord.” Rispose la donna. “Ma definirli infedeli non è corretto. Essi adorano il nostro stesso Dio, sebbene attraverso le parole di un profeta non riconosciuto dalla Chiesa.”
“Ah, questa poi!” Esclamò il barone. “La Chiesa riconosce solo il tintinnio dei denari che richiede per concedere poi le sue fasulle indulgenze!”
A quelle parole, Dauna e suo figlio Svevos si scambiarono una lunga occhiata.
“Comunque...” continuò Ferico “... è nostro desiderio che voi facciate compagnia alla nostra odalisca” indicando Dacey “in modo che vinca la sua assurda malinconia verso i barbari e peccaminosi paesi che le diedero i Natali. Per questo vi sarà offerto di alloggiare qui fino a domani. Poi, dopo aver regolarmente pagato il tributo richiesto, sarete libri di andare a pregare dove più vi garba.”
“Si, milord.” Sorridendo Dauna.
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