"Sì.." con un sospirone che speravo si portasse con se tutti i miei pensieri fastidiosi "Hai ragione..".
Era vero, la pratica Anty aveva ragione, ci mancava solo lui.
È stato un errore tornare a Sygma..
Poi quelle parole su di me, quello sguardo indagatore.
Mi versai nuovamente da bere.
Chissà, magari avrebbe funzionato, anche se ce ne sarebbe voluto un barile ormai.
"Guisgard è un fantasma del mio passato venuto a tormentarmi.." dissi piano "Non ne parlo perché se lo ammetto ad alta voce diventa vero... e io credevo di averlo seppellito ben bene.." sospirai "Stavo maturando l'idea che probabilmente accopparlo mi darebbe pace... non potrebbe più tornare, stavo per tendergli un agguato l'altro giorno, ma poi sono arrivati quegli idioti dei soldati del maresciallo e l'hanno fatto scappare...".
Anty sapeva a grandi linee del mio passato, anche se ovviamente non avevo mai fatto nomi, né il mio, né quello di nessun altro.
Era la regola, una volta Montanaro ti lasci alle spalle tutto quello che c'è stato e puoi essere un re o un brandito che poco importa.
"Credetemi sono la prima a desiderare che questo supplizio finisca, in un modo o nell'altro... non riesco a concentrarmi.." chiusi gli occhi per la rabbia "Non gli permetterò di distruggermi di nuovo.." sussurrai pianissimo.
"Vorrei vederlo, affrontarlo, battermi con lui una volta per tutte... un duello all'ultimo sangue, almeno in un modo o nell'altro si risolverebbe..." scossi la testa "Odio il fatto che mi indebolisca..".
Era il torneo, in realtà.
Troppi ricordi erano legati ai tornei.
Quello di Miral, quello di Sygma.
Ora questo torneo mi mostrava tutta la mia debolezza.
Non avrei potuto combattere, né avevo un cavaliere a cui fare da madrina.
Una volta non avrei desiderato altro.
Ma ora non ero niente, né dama né cavaliere... solo una mercenario senza passato, senza futuro e senza cuore.
Per un momento mi sembrò un destino crudele, ma poi mi ricordai da cosa ero scappata quella sera d'inverno di cinque anni prima.
No, il destino che mi aspettava a Miral era ben peggiore.
Questo destino, buono o cattivo che fosse, era interamente una mia scelta.
Sospirai, mi ero persa nuovamente nei miei pensieri.
Pensieri che mi facevano ribollire il sangue nelle vene per la rabbia, che mi costringevano a controllare che il lucchetto che avevo messo al mio cuore fosse ben chiuso, che non fossi di nuovo in pericolo.
"Scusate ragazzi.." con un leggero sorriso finendo il mio bicchiere "Dovevo sfogarmi o sarei implosa... non temete, farò in modo che tutta questa storia non incida sul mio rendimento, se ritenete il contrario, Elas può prendere il comando di questa missione, ci manca solo che ci andiate di mezzo voi per le sciocche debolezze del mio passato..".
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