Gwen si chinò e cominciò a lavare le spalle robuste del suo padrone.
Il vapore era intenso ed i capelli della ragazza in breve si inumidirono del tutto.
“Certo che scapperei...” disse lui con gli occhi chiusi e rilassato, con l'acqua che fuoriusciva dalla tinozza piena, bagnando il lembo del vestito di lei “... scapperei da qui lontanissimo... si, lo farei, se fossi libero come te... ma non posso lasciare questo castello...” mentre il profumo dei sali avvolgeva la stanza “... comunque non ti ha salvata il bosco... ma questo castello... facendoti tornare qui...”
Di fronte alla tinozza c'era un grosso specchio ovale, attraverso il quale il padrone poteva fissare Gwen dietro di lui, con i suoi abiti che per l'umidità diventavano a poco poco sempre più trasparenti, mostrando il fresco e morbido corpo di lei.