Il vapore appannava i vetri della stanza e poi lo specchio ovale, impedendo a Gwen di potersi riflettere ancora col suo abito ormai così umido da saper disegnare con ogni precisione le forme della giovane.
"È casa mia..." disse il padrone fissando lo specchio ormai appannato "... non posso certo andarmene..." richiudendo gli occhi e rilassandosi al tocco di Gwen sui suoi muscoli "... pulisci lo specchio dal vapore, per favore..."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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