“Salute a voi, signore...” disse con un vistoso e irriverente inchino lo scudiero a Clio e ad Estea “... io sono Pepino e questi” indicando il contadino “è Lignas.”
“Si, è vero...” annuì il contadino, anch'egli col medesimo accento dello scudiero “... la città pullula di cavalieri alquanto superbi.”
“Ed illusi vorrai dire.” Precisò Pepino. “Essi sognano fama e fortuna, ma non troveranno né l'una, né tanto meno l'altra. Il nostro signore infatti impiegherà davvero poco a disarcionarli tutti.”
“Anche se” mormorò Lignas “in città tutti danno favorito ser Fagan, Maresciallo di Monsperon.”
“Attento che il padrone non ti ascolti” fece Pepino “altrimenti ti bastonerà a dovere. Sai bene che quando s'infuria i suoi occhi azzurri diventano rossi...”