Discussione: La Freccia Gigliata
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Vecchio 15-02-2016, 18.32.07   #1707
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Il locandiere portò in tavola una zuppa di fagioli insaporita con del pane raffermo, del formaggio stagionato, frutta fresca e focacce bianche.
Buttò un altro pezzo di legna sul fuoco, visto giungeva il meriggio e tornò in cucina.
“Ah, che fame...” disse il valletto, per poi passare i piatti a Dacey e a Betta.
Intanto da fuori giungeva il rumore di un cavallo.
Qualcuno era giunto alla locanda.
Pochi istanti dopo un uomo entrò e subito andò a sedersi accanto al fuoco.
Indossava un lungo mantello, mentre un cappuccio celava il suo volto.
Prese la sua ocarina e cominciò ad intonare una lenta nenia, accompagnata da questi versi:

“Ella vaga sognante sotto i tigli,
accompagnata dalle nacchere di un picchio,
con i colli del Sud che dolci allietano con oasi verdi e aiuole fiorite.
Calpesta i rossi tulipani, i semplici gerani e i rigogliosi girasoli.
Li ricompone e scende per il bosco che al suo passaggio non ha più il fondo nero, come il calpestio di una fucina.
Ella appare chiara.
Si mostra come un cespuglio di silvestri e rosse fragole, già screziato di fiori e foglie.
La sua splendida veste ella solleva, la bella gonna estiva e corre tra piani luminosi e limpidi acquitrini che il Sole giocando traccia sull'umido e morbido cammino.
Ella ha un nome ed io solo conosco.
Poiché ella lo ha sussurrato a me in sogno.”

“Tu...” avvicinandosi a lui il locandiere “... non puoi star qui a scaldarti se non ordini da bere o da mangiare.”
“Sono un umile pellegrino diretto alla casa di Santa Zita e poi al Santuario di Santa Caterina...” mormorò l'uomo con l'ocarina “... ho fatto Voto di povertà e non posseggo nulla se non la mia Fede ed i miei sogni. Speravo che questa canzone allietasse i vostri nobili clienti e mi facesse meritare un tozzo di pane ed un sorso d'acqua.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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