Il finto valletto fissò Dacey ed annuì con vaga insofferenza.
La ragazza aveva ragione e lui non poteva certo opporsi e rischiare di far saltare la loro copertura.
“Che curiosa abitazione...” disse Betta guardandosi intorno “... sembra un grande bazar, più che la dimora di un mercante.”
Infatti oggetti dal gusto esotico riempivano gli scaffali e le mensole di quella sala.
Così in bella mostra vi erano animali intagliati in prezioso legno di sandalo, magnifica giada lavorata in forme di sublime raffinatezza, scrigni di avorio e cedro, portagioie di madreperla, monili di corallo e paste vitree di colori vivissimi, arazzi di Siria, tappeti turchi e rotoli di pregiate sete persiane.
I due falsi cocchieri invece erano fuori, nel cortile della casa, a custodire la carrozza e poco lontano da loro c'era il pellegrino seduto nell'androne, intento ad intonare note e melodie con la sua ocarina.
E ad un tratto i due falsi cocchieri gli si avvicinarono.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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