Le parole di Kostor mi scaldarono il cuore.
Ed essendo avvolto da una spessa coltre di ghiaccio oltre che dal ferro, quel calore produsse due calde lacrime che andarono ad insinuarsi agli angoli degli occhi.
Caro, splendido fratello...
Gli posai una mano sul braccio, in un'amichevole e rassicurante stretta e sorrisi.
Sentivo un groppo alla gola che mi avrebbe impedito di parlare senza piangere.
Così attesi, restando in silenzio per un lungo istante.
Poi sorrisi, un sorriso triste e malinconico.
"Non sai quanto vorrei poter tornare a casa.." mormorai, immaginando la città che tanto amavo "Ma sai che non posso, se mi prendessero sarebbe la fine..".
Nessuno sapeva perché, ma nessuno faceva domande.
Era già capitato che qualcuno avesse avuto guai con la legge, certo non potevano immaginare la verità, e io non volevo metterli in pericolo.
Bevvi con gusto il vino che mi aveva versato Kostor.
"Sarebbe bello, già..." guardando il fondo del bicchiere "Ma scappare non risolve niente, spero di chiudere questa storia una volta per tutte.." sospirai "E chi sa mai che non sia la volta buona.." abbozzando un sorriso.
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