“In cambio, Ser Lancillotto amava sia il re, sia la regina, e giurò di dedicare la propria prodezza di cavaliere al servigio di Ginevra per tutta la vita.”
(John Steinbeck, Le gesta di Re Artù e dei suoi nobili cavalieri)
“Ma voi...” disse Cramelide fissando negli occhi Ardea “... voi, chi siete veramente?”
“Sono le stesse parole che Andromeda rivolse a Perseo” rispose il cavaliere “quando lui raggiunse la roccia dove lei era stata incatenata per essere sacrificata al mostro marino.”
“E lui cosa rispose?”
“Fidati di me...” mormorò lui, con gli occhi in quelli di lei “... qualsiasi cosa accadrà chiudi gli occhi e riaprili solo quando sentirai la mia voce che ti dirà di farlo...”
“Siete abile con le parole, ve l'ho già detto...” piano la ragazza “... dovreste scegliere una delle tante e belle dame che ci sono qui ad Acerna e dedicarle versi e racconti...”
“Un poeta” disse Ardea “ha scritto... io non credo agli uomini che scelgono l'Amore, ma solo all'Amore che sceglie gli uomini...”
“Mi parlate di miti, di poeti...” replicò lei “... ma la realtà è diversa... il mondo non è fatto di versi e di romanzi, ma di obblighi, doveri, sacrifici...”
“Amare dunque non è un obbligo? Un dovere? Un sacrificio?” Sorridendo appena lui.
“Pensavo che amare fosse una cosa bella...” a bassa voce lei.
“E lo è.” Annuì il cavaliere. “Ma bisogna meritarselo. Amare è un dono, un privilegio e va conquistato. Richiede l'obbligo di essere messo davanti a tutto. Impone il dovere di battersi per raggiungerlo. Ed esige sacrifici per essere conquistato.”
“Stasera la Luna è particolarmente bella, sebbene malinconica” sorridendo anche la ragazza “e le stelle sembrano piangere così fisse nel loro eterno scintillio... e le vostre parole sono perfette per queste scenario, cavaliere...” era però un sorriso malinconico “... tenetele per voi, vi prego... dette a me sarebbero sprecate... di nuovo buonanotte...” e fece per andar via.
“Aspettate!” Prendendo lui la mano di lei. “Aspettate, vi prego!”
“Lasciatemi andare...” voltandosi di nuovo la ragazza “... non sta bene trattenere una dama...”
“So tutto.”
“Tutto?”
“Si, tutto!” Deciso il cavaliere.
“Non comprendo...”
“Vostro fratello mi ha raccontato tutto.”
“Ma...” tentò lei.
“So tutto e non mi spaventa.”
“Andate via, vi prego...”
“Vi amo.”
“Siete davvero un folle...”
“Si.”
“Andate via.”
“Cramelide...”
“Dimenticate il mio nome.” Scostandosi lei. “Buonanotte.” E corse via, lasciandolo solo nel silenzio di quell'inquieta notte.
Con i suoi sogni ed i suoi fantasmi.