Ormai albeggiava quando il Cavaliere Esiliato riprese conoscenza, destandosi pian piano da quel torpore che accompagna il ritrovamento dei sensi dopo un lungo riposo.
I suoi occhi arrossati fissavano la stanza circostante, come a voler comprendere e ricordare cosa l'avesse condotto in quel luogo.
Il dolore della ferita ed il senso di debolezza si mescolavano al ricordo dei colpi inferti e subiti, di destrieri che si avventavano l'uno contro l'altro, di cavalieri che disarcionavano e che venivano disarcionati, del clangore delle armi e delle grida della gente.
Stringeva la mano di Dacey e fissandola allora con i suoi occhi azzurri rammentò pian piano il tutto.
Il torneo, i colori della dama e lo scontro col Maresciallo.
“Dove...” disse dolorante “... dove sono?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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