Dacey prese a parlare della sua isola.
La stanza era silenziosa ed illuminata da una candela dalla luce tremula.
Una mistica ed avvolgente penombra dominava dunque quel luogo austero, quasi fosse lontano dal resto del mondo con i suoi tumulti.
Ed in questa atmosfera raccolta che le parole di Dacey presero a scivolare dolci e malinconiche sul respiro incerto del cavaliere ferito.
Pian piano il campione senza nome cadde addormentato e forse tra l'immaginazione ed il sogno visitò i luoghi descritti dalla bella e triste principessa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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