Il suo sguardo nel mio.
Quanto avevo desiderato, sognato, bramato quello sguardo.
Quello sguardo capace di farti sentire il centro del mondo.
Potevo sentire il suo respiro, il battito accelerato del suo cuore, accelerato però dalla fatica del duello, non certo dagli stessi motivi che facevano battere il mio all'impazzata.
La mia pelle accarezzava la sua giubba, ricordandomi perché dovevo sempre indossare dei calzoni sotto il vestito.
Ma quel giorno non lo avevo fatto, quel vestito era troppo bello per rovinarlo.
E dire che quel vestito l'avevo messo per lui.
Nella speranza di catturare il suo sguardo.
Strinsi la presa delle gambe, in modo da farlo cadere su di me.
Il suo corpo contro il mio.
Era così vicino.
Così vicino che avrei persino potuto baciarlo.
Non essere ridicola, Clio, sei qui per ucciderlo...
La cosa non mi stava riuscendo molto bene, però.
Dunque poteva non essere un'idea così malvagia, il suo rifiuto avrebbe fatto scattare la rabbia necessaria per finire il lavoro.
Ma avevo davvero voglia di farmi del male così, gratuitamente?
Poi la sua voce si fece strada nei miei pensieri.
Il suo sguardo era diverso, e anche il suo tono.
Come potevo rispondere a quella domanda?
Non riuscivo nemmeno a spiegarmelo io stessa!
Come potevo dirgli quanto fosse difficile per me quel combattimento, quanto stessi combattendo all'interno di me stessa?
Non potevo certo digli che lo amavo, e per questo volevo ucciderlo, perché non riuscivo a smettere.
Lui nemmeno sapeva chi ero.
"Io.." mormorai piano, con voce molto meno salda di quanto avrei voluto.
Ti amo..
"È complicato.." dissi solo con un leggero sorriso, mentre la mia mano, quasi sfuggendo al mio controllo sfiorò il suo viso, per poi ritrarsi immediatamente e andare a cercare la prima presa che mi capitasse a tiro, sul braccio.
|