Cosa cerchiamo in un gdr?
Cosa speriamo di trovare nel prossimo?
Domande esigenti, quasi evocative, magiche, domande che in una notte come questa potrebbero addirittura trovare riposte.
Risposte che celiamo dentro di noi.
Allora, poiché ci date questa possibilità, mi fermerò a pensare.
Devo dire che non sapevo cosa sperassi di trovare il giorno che mi imbarcai in quella meravigliosa avventura che è stato il mio primo gdr.
Era molto più che leggere.
Molto più che scrivere.
Era vivere.
Vivere avventure mozzafiato in posti magici ed esotici, essere trasportata in un mondo diverso, un mondo dove ancora tutto è possibile.
E una a cui il mondo moderno sta stretto non poteva chiedere di più.
Era un po' come tornare bambina, quando leggevo i romanzi su Camelot, quando passavo ore e ore a leggere di Lancillotto e Ginevra, ad immaginare, a creare storie, a vivere quelle storie nella mia immaginazione, nella mia stanza o nel giardino della scuola (fregandomene che gli altri bambini non vedessero il mondo fantastico che vedevo io).
Quante storie inventavo allora, e a pensarci bene la mia eroina somigliava molto alla mia Clio, anche se non portava questo nome.
Ma era sempre lei, divisa tra l'essere guerriera e l'essere donna.
Innamorata, come spesso e volentieri è stata Clio.
E amata, sopra ogni altra cosa, più di chiunque altra, da colui che più di ogni altro sa amare.
Perché chi può competere con Lancillotto nei sogni romantici di una ragazzina?
Dunque questo auguro alla mia Clio, di essere amata come la Dama per eccellenza, Ginevra.
Lei che però non è soltanto dama, ma anche guerriera.
Perché io so bene che con quell'Amore, giungerà anche l'equilibrio che tanto ricerca, che la renderà completa.
E perché infondo, l'Amore stesso è la più bella avventura che si possa vivere.
Nel gdr, così come nella vita.
