I miei verdi occhi si aprirono anche se la notte fu breve e mutevole, quasi misteriosa.
Potevo sentire il fruscio della seta blu delle lenzuola sulla pelle seminuda ed il profumo di fiori ed essenze esotiche ad ingentilire il mio risveglio.
L'organza attorno al signorile letto copriva la visuale della sontuosa stanza.
Quella era stata la mia prima notte a Capomazda e la stanchezza per quella festa si faceva sentire..notte di festa, occhiate fugaci e leggeri sospiri.
Il mio nome è Altea Aleinor de Chermount, provengo dalla Francia del sud..da quel luogo noto ai più come "Languedoc" baciato dal sole, dalle verdeggianti pianure costellate di castelli e ricca vegetazione.
Figlia di un nobile legato ai reali, diplomatico e potente armatore di navi, mi trovai a viaggiare per tutta l' Europa fin dalla infanzia assieme alla dolce madre, al fratello Geremia,tre sorelle maggiori ed una zia particolare nota come Madame Sibille dai capelli rossi fuoco. Mia zia era alla ricerca continua del cosidetto "buon partito" e noi la ammiravamo per la giovialità e spensieratezza di cui io e mia sorella Sophie ci eravamo appropriate.
Eravamo affascinate dal suo mondo fatto di abiti sontuosi, pizzi, merletti, feste e soprattutto sensualità.
Ma non per questo eravamo solo frivole, avevamo avuto i migliori maestri ed imparammo varie arti e culture e da nostra zia quella della seduzione, a dir di molti.
La nostra ultima tappa fu Sygma e ci rimanemmo per qualche anno, poi la famiglia si divise. I miei genitori e due sorelle tornarono in Francia ed io e Sophie seguimmo nostra zia e fratello, il quale si stava appena arruolando nella Accademia Ducale di Capomazda.
Mio padre ci aveva comprato una sontuosa dimora proprio vicino al porto, in una zona di alta società, in modo da poter ammirare quel mare sconfinato e le isole.
Due servitrici entrano e mi stiracchiai assonnata, una portava la colazione e l' altra guardava i miei vestiti sontuosi e forse troppo scollati in tono duro.
Subito la destai in modo brusco ordinandole di passarmi la vestaglia di raso nero con fiori di pesco ricamati.
Ma nel tempo stesso mi chiesi cosa mi avrebbe portato Capomazda, in me vi era una strana sensazione..forse speravo in una svolta nella mia noiosa vita, un qualcosa che animasse i miei giorni e forse quel cuore che, per vanità propria, non trovava il Vero Amore e ne era alla costante ricerca.