La foresta che cirdcondava Capomazda era animata di mille volti.....profumi struggenti di agrifoglio spezzato dalle ruote delle carrozze che solcavano le strade antiche...che portavano a palazzo...ogni cosa si muoveva in quel luogo........c'era aria di tormenta anche quando la luna sembrava sorridere...........Mi chiamo Elisabeth e sono nessuno...figlia di non so chi ...raccoltain fasce da due contadini votata al cambio del giorno con la notte........Mi recai fin sopra Capomazda....doveva esserci festa quella sera.......le luci...le voci...arrivavano sino al profondo della foresta .....e cosi' salendo la stradina...mi ritrovai ad osservare....le guardie e tutte le gran Dame che sfoggiavano vestiti e gioielli........I metalli..qualcuno mi disse che i metalli...erano il peso piu grave degli uomini....Nel voltarmi per tornare nei boschi inciampai su qualcuno o qualcosa....che impreco'....." Perdonatemi...non volevo....."......Ma una Dama molto spesso...lo e' non solo per il suo lignaggio.......Ma anche per i suoi abiti e profumi....ed io in quelmomento ero vestita di pezze..ed odore di boschi.......In quel momento a Capomazda...la legge non era delle piu' perfette e come tutte le cose....vi erano piu' segreti ed imbrogli ... che giustizia.......ed Elisabeth in quel momento realizo'......che la giustizia poteva non essere dalla sua parte....
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