Dopo l'ennesima lunga ed intensa giornata, Gaynor poté finalmente stendersi e coricarsi.
Dalla finestra chiusa proveniva il rumore delle onde che lambivano i bassi bastioni del palazzo reale e si udivano le ultime navi che compivano manovre nel porto di Baias, la meravigliosa capitale Flegeese.
Ad intervalli regolare la luce del faro, sottoforma di un intenso alone che bruciava in un attimo il suo luminoso ardore, rischiarava l'intera stanza poichè le ricche tendine al gusto di Persia non erano state abbassate sui vetri.
Tuttavia il sonno della regina fu inquieto.
Più volte si svegliò durante la notte, fino a quando dopo un sogno enigmatico non riuscì più a riprendere sonno.
E proprio in quel momento si aprirono le porte della sua stanza, disegnando la sagoma di una donna illuminata da una candela.
“Maestà, l'Ammiraglio Enzio è giunto ora...” disse la voce di Anmara, la sua consigliera.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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