A quelle parole del ragazzo sorrisi, un sorriso dolce e malinconico.
"Conosco bene messer Rodolfo..." annuii "E deve anche avermi parlato di te un paio di volte..." Con aria visivamente rilassata.
Forse era per lo sguardo di quel ragazzo, per l'espressione che vi leggevo, forse una delle poche persone che rimpiangevano il duca senza pretendere niente in cambio.
Sospirai.
Mi mancava il mio signore, era lui ad aver creduto in me, ad avermi permesso di arruolarmi, ad avermi nominato capitano.
Lui accolse a corte la mia famiglia esiliata, lui mi sostenne quando anche mio padre morì.
Lui per me era Capomazda stessa.
E io non ero riuscita a proteggerlo.
Così sorrisi al ragazzo, e lasciai che il mio sguardo si perdesse nella brughiera.
Quante volte avevo rivisto nella mia mente l'ultimo momento con lui?
Forse quel ragazzo l'aveva visto anche dopo di me.
"Ti va di raccontarmi di quella sera?" Dissi, stavolta dolcemente.
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