Clio ed Elas raggiunsero Gwen, Rovolin e Reddas.
Un attimo dopo arrivarono i due messi di Cimas, in sella ai loro splenditi sauri baschi.
E senza proferire saluto, uno dei due messaggeri prese una lunga catena da cui pendevano come ciondoli teschi umani rimpiccioliti.
Il macabro ornamento fu fatto oscillare davanti all'aspirante duca, a suo cugino, alla giovane dama, al capitano della guardia ed al suo luogotenente.
“Ecco...” disse il mesto “... le teste di alcuni vassalli del mio signore che hanno avuto la presunzione di ribellarsi...” senza smettere di far oscillare quei teschi, per poi gettarli ai loro piedi come monito di morte.