A quelle parole di Clio, i messi si scambiarono un'occhiata eloquente.
“Lord Cimas” disse uno dei due “era vassallo di lord Anione. Oggi egli è defunto e nessuno siede sul seggio ducale.”
“Io sono suo erede diretto.” Fece Rovolin.
“Discendente, non erede.” Precisò il messo.
“Riprendetevi i vostri teschi e tornate dal vostro padrone.” Con disprezzo Reddas.
“Sono queste le vostre ultime parole?” Chiese il messo.
“Si.” Annuì Reddas. “Le prossime le lascerò alla mia spada.”
“Bene.” Mormorò il messo.
I due spronarono i loro cavalli e andarono via, lasciando i teschi ai piedi dei cinque.
“Hanno lasciato un dono...” Rovolin indicando i teschi “... damigella...” a Gwen “... mi spiace per questo spettacolo di così cattivo gusto...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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