Nella stanza entrò un individuo che a dir poco faceva ribrezzo. Non potevo credere di dover decidere le sorti del mio regno con un tipo del genere. Quando parlò, tirai un sospiro di sollievo... non era il Capitano, era qui solo per annunciarlo. Infatti, dietro di lui si materializzò una figura che pareva tirata fuori da un romanzo. Era un giovane coi capelli scuri e la pelle bianca a contrasto, con un viso bellissimo in cui spiccavano due occhi azzurri che brillavano come zaffiri. Era abbigliato con cura e aveva un portamento regale, nobile. Rimasi affascinata a guardarlo e, quando mi parlò, notai che anche la voce era in armonia con tutto il resto, bassa e profonda, e quelle poche parole che disse bastarono a farmi comprendere che mi trovavo dinanzi una persona colta, istruita.
"Si, sono io, Capitano... ho chiesto questo incontro a nome di Gaynor delle Flegee..." gli risposi togliendomi il cappuccio.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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