La sera.
Silenziosa, inquieta, forse indifferente.
Avvolgeva i litorali ed ingoiava le sagome sbiadite e confuse degli isolotti più vicini alla costa.
Lasciava splendere le stelle nel cielo, ma impediva ad esse di rispondere ai dubbi di chi le osservava ed interrogava.
E mute, come le forme di un quadro, apparivano pure le luci sui promontori, così distanti dai dubbi e dalle paure di Gaynor.
Ma proprio mentre la giovane sovrana era assorta nei suoi tormentati pensieri, dalla finestra chiusa si udì qualcosa.
Come il verso di un uccello esotico.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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