Il calesse arrivò all'imbocco di uno stretto ed angusto sterrato, fatto di pozzanghere e dossi, resi fangosi dalla pioggia caduta fino a poco prima.
“Attenta a non sporcarti.” Disse Pepino a Dacey, che subito, appena vista la dimora fatiscente, era saltata giù dal carrozzino.
Nell'aria c'era odore di pioggia, piante e fiori.
E dall'ingresso di Marchesa delle Rose, segnata dalle immagini delle due civette, proveniva un tintinnio, come se qualcuno stesse lavorando.
E si udiva anche una voce che canticchiava:
"Lo cercan qua e lo cercan là...
Capomazda tutta si strugge e dov'è non sa!
Che sia sbocciato in un sogno o nel suo sussurro,
questo meraviglioso e inafferrabile Fiore Azzurro!"
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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