Tutto in quella situazione era strano, inquietante e senza senso.
Ma anche la storia della maledizione lo era, dopotutto.
Quindi decisi di lasciarmi alle spalle la razionalità per immergermi in quel mondo diverso e irrazionale che stavo scoprendo a poco a poco.
Certo ero un militare, ma non avevo mai messo al primo posto la razionalità, dunque non mi era difficile abbandonarmi.
Mi avvicinai alla bambina, che guardava la mia spilla.
La spilla che avevo vinto, che portavo con orgoglio, che ricordava ai tipi come Reddas che non avevo usurpato il posto che ricoprivo a corte.
Forse quella richiesta celava qualcosa, ogni cosa ha un significato.
Così le sorrisi, e la staccai.
Tenevo tanto a quella spilla, ma il destino di Capomazda era nelle mie mani, e avevo giurato di mettere la vita dei Taddei e la salvezza di Capomazda davanti alla mia.
Così gliela porsi.
"Credi che la dama possa aiutarmi a trovare colui che cerco?" chiesi, speranzosa.
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