“Che notte, che notte quella notte.
Se ci penso mi sento le ossa rotte!
Mi aspettava la bionda della locanda,
l'amichetta intima del barone d'Olanda!
Che nebbia, che nebbia quella notte.
Mi cercavano alcune bande Sanculotte.
Ma al chiar di Luna, se c'è zucchero da far,
per una bella bionda, lo sapete io so rischiar!
Ci vado, la vedo, è bella, è lei...
ma dalla nebbia ne spuntano altri sei!
Melanzano, Aragorn, i fratelli della Landa,
mentre sul suo destriero c'è il barone d'Olanda!
Che botte, che botte quella notte...
mi ricordo di sei corazze tutte rotte!
Ho un fendente micidiale che vi dirò...
solo uno mi è pari, ma lo guardai e lui scappò!
Li stendo, poi li conto oramai...
poi li riconto perchè non si sa mai!
E intanto la bionda s'avvicina e sai che fa?
Mi sistema l'elmo, mormorandomi si va...?
Che baci, che baci quella notte...
sono un cavaliere facile alle cotte!
Mi son preso una cotta per la tipa Amor Cortese,
pensà un po' che in un mese ho triplicato le spese!
Ah... che nebbia, che botte, che cotte!
Maremma, che notte, che notte quella notte!”
Concluse la poesiola il bambino.
“Brava, Luigino.” Disse la maestra. “Che poesia è?”
“E' tratta dalle avventure di Sir Guisgard, signora maestra!” Rispose il bambino, tra l'ilarità dei suoi compagni di classe.
“Però non ditelo a Sir Guisgard, signora maestra!” Aggiunse il piccolo, mentre gli altri bambini annuivano divertiti.
“Beh, visto che vi piacciono così tanto le avventure di Sir Guisgard...” fece la maestra “... vorrà dire che come compito in classe risolverete uno dei celebri enigmi superati dal vostro cavaliere preferito. Allora, carta e penna...”
E recitò l'arcano alla classe:
“Va dove lo porta il cuore.”
E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'enigma proposto dalla maestra ai suoi vivaci studenti?”