Discussione: Enigmi a Camelot
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Vecchio 14-04-2016, 18.44.15   #2449
Guisgard
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Nei progetti di Fagan e Rodian c'era una visita al Vecchio Maestro che abitava, si diceva, tutto solo, nell'antico Castello di Koni.
Il Vecchio Maestro aveva fama di essere sapiente e colto, più di qualunque altro essere dotato di intelletto e coscienza mai nato in questo mondo.
Ma oltre a ciò, sembra che il Vecchio fosse anche incredibilmente ricco, a causa, si narra, del ritrovamento di uno straordinario tesoro, ereditato dal monastero nel quale studiò da giovane e da lui stesso sottratto poi ai monaci con l'inganno.
E questo bastava ad attirare l'attenzione dei due uomini, poiché la possibilità di facili guadagni era sempre viva in loro, visto anche il problema di dover finanziare il loro partito rivoluzionario contro l'ordine costituito e retto dal binomio Chiesa/nobiltà.
Gli abitanti di Koni però raccontavano strane storie sul Vecchio Maestro.
Alcune ambigue, altre inquietanti, altre ancora persino spaventose, ma tutte comunque molto misteriose.
Ma non erano certo simili superstizioni ad intimorire due animi come Fagan e Rodian, sempre aridi ed indifferenti a tutto ciò che fosse legato al peccato riconosciuto dalla morale Cattolica.
Tuttavia era innegabile ritenere il Vecchio un individuo assai enigmatico.
Si raccontava che ai suoi tempi fosse stato un novizio con davanti a sé un'importante carriera ecclesiastica, interrotta, pare, dalla sua sfrenata ambizione nel voler ambire al seggio vescovile, se non addirittura a quello Papale.
Ma egli era così vecchio e decrepito che nessuno ricordava più l'epoca della sua giovinezza, né il suo vero nome.
Fra i contorti alberi di ciò che restava del giardino del suo castello, il Vecchio Maestro conservava una collezione di curiose pietre dipinte in modo misterioso, che sembravano ricordare, secondo qualcuno, un qualche principio matematico arcaico sul quale si era poi incentrata l'evoluzione dell'intero universo.
Insomma, un teorema numerico secondo il quale si poteva sconfessare ogni credenza religiosa, soprattutto quelle descritte dalla Sacra Bibbia.
La collezione di pietre serviva per tener lontani i ragazzini, sempre pronti ad insultare il Vecchio a causa della sua barba bianca o a rompere i vetri della sua antica dimora.
Ma secondo alcuni c'erano altri segreti in quel castello, capaci di spaventare persino gli adulti.
Qualcuno infatti sosteneva che il Vecchio Maestro conservasse uno strano macchinario, simile ad un antico pendolo, con il quale il misterioso uomo conversava ed ogni oscillazione del cordino di piombo rappresentava una risposta alle sue arcane richieste.
Ma Fagan e Rodian non erano persone del posto e non potevano conoscere ciò che si raccontava a Koni.
E quella notte, dopo la visita a quel castello, la loro vita mutò.
Infatti arrivarono ad interrogare anche loro il misterioso pendolo, dal quale si sentirono proporre questo arcano:

“Han chiuso la stanza baciandosi
e si parole d'Amore mormorandosi.
E altre coppie non mutan la passione,
continuando così la medesima canzone.”

Risposero a tale arcano e davvero la loro vita mutò.
Se in Bene o in male non è facile dirlo, poiché ognuno di noi ha la sua particolare e soggettiva visione del mondo.
Quasi sempre grigia.
Ma spesso il grigio, nella naturale dicotomia di Bianco e nero che regola le cose, non trova posto nella realtà del mondo.”

Brano tratto da “Il Vangelo secondo i numeri reali”, opera anonima stampata clandestinamente.
L'ultima copia conosciuta fu bruciata dalla Santa Inquisizione in Piazza della Miglioria, nel cuore pulsante del regno di Afragolignone.

E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete dire di cosa sta parlando l'enigma di oggi?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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