"No da sciocchi no, mica mi tiro indietro..." sorridendo "Bevo a gratis, che c'è di meglio?" divertita.
Poi quella domanda, sospirai, scuotendo la testa.
"Non sono un maschiaccio!" puntualizzai, come facevo da ragazzina "E non mi vesto come un uomo, porto la gonna..." sorridendo, "Corta, ma sempre una gonna" divertita.
"Sono solo, una donna che ha deciso di voler difendere la propria terra, che da piccola non sognava di essere salvata da Lancillotto ma di combattere al suo fianco.." sorrisi, prendendo un sorso di vino "Perché dovrei stare a guardare?".
Sospirai, mentre arrivava la carne.
"Perché dovrei lasciare che altri decidano per me? Perché dovrei essere indifesa? In balia degli eventi, in balia degli altri.." scuotendo piano la testa.
"Combattere non mi rende meno donna.." mormorai "Ho solo dovuto allenarmi molto più duramente degli altri ragazzi, quegli stessi ragazzi a cui ora do ordini.." con un sorrisetto compiaciuto "Ma io sono... quella che sono, da tutta la vita non ho mai voluto essere diversa, ho lottato molto più di altri per farmi rispettare..".
Persino da te...
"E non è poi così male avere certi privilegi che alle donne non sono concessi.." divertita "D'altro canto è vero che nessuno verrà mai a farmi una serenata sotto il balcone.." ridendo, divertita immaginando un immaginario tizio sotto il balcone della caserma.
"Ma se ci pensi bene, se fossi una donna come le altre dovrei sposare uno sconosciuto scelto da mio padre, in silenzio, da brava.." con una smorfia.
"No, grazie..." sorridendo "Sto bene così!" alzando il bicchiere a mo di brindisi.
Poi inizia a mangiare, e ancora una volta mi resi conto di aver parlato troppo.
Perché stavo parlando così tanto con lui?
Da bambini dopo tre parole mi veniva il nervoso.
Eppure, stentavo a crederci, era piacevole la sua compagnia.
"Ti starò annoiando con tutte queste chiacchiere.." dolcemente.
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