A quella reazione di Altea, Guren scoppiò a ridere.
“Allora vossignoria vorrà perdonarmi...” disse sarcastico con un vistoso inchino “... dunque la prossima volta che dovrò inventarmi qualcosa per tirarci fuori dai guai eviterò...” divertito “... magari a salvarci la pelle ci penserà il vostro spigoloso ed antipatico carattere.”
Entrarono allora nella locanda che si affacciava sul lago.
Era un ambiente non troppo affollato, ma intriso di vapore ed odori vari, perlopiù di pesce, che giungevano dalla cucina.
“Salute, signori.” avvicinandosi ai due una donna. “Prego, sedetevi pure a questo tavolo per due.”
“Si, madama, ma sappiate che io e mia moglie siamo sul punto di separarci, dunque evitate di trattarci come una coppia.” Ridendo il contrabbandiere.
“Siete un buontempone vedo.” Sorridendo la donna.
“Vi dirò...” fece Guren “... lei mi detesta.” Annuendo ironico ed indicando Altea.
“Tranquilli, qui serviamo solo da mangiare e da bere.” Replicò la donna. “Per i vostri problemi di coppia c'è una chiesa non troppo lontana da qui.” E chiese loro cosa volessero per pranzo.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
|